Comacchio (Ferrara), 22 giugno 2013 – Un delitto efferato, un uomo aggredito e finito a colpi di pietra e martello da un suo dipendente e un crimine che da ieri mattina ha una sentenza e un colpevole chiaro, che ha confessato tutto. Josif Marian Petru, operaio romeno che il 4 maggio 2012 uccise il suo datore di lavoro, il vivaista 74enne Luciano Spadari nel vivaio della sua azienda, a San Giuseppe di Comacchio, dovrà scontare 30 anni di carcere in patria, l’estradizione è già stata concessa.
Lo ha deciso ieri in rito abbreviato il giudice Bighetti, dopo che la pm Barbara Cavallo aveva chiesto per l’omicida la pena dell’ergastolo. Petru in udienza ha rilasciato dichiarazioni spontanee, ammettendo l’omicidio, spiegando quel gesto come il risultato di un raptus, scusandosi con i famigliari di Spadari, ma ciò non è ovviamente bastato a salvarsi. Per lui, alla fine, 30 anni per l’omicidio, 8 mesi per occultamento di cadavere e altri quattro mesi per la detenzione nell’auto di una mazza da baseball con ferri alle estremità: un’arma il cui possesso era ingiustificato, anche se Spadari non è stato colpito a morte da quella mazza…. segue